Avete deciso di visitare Firenze per ammirare tutte le sue chiese e per godervi lo spettacolo artistico offerto da ogni singolo monumento? La basilica di San Miniato al Monte si trova in uno dei luoghi più alti della città ed è il classico esempio di romanico fiorentino.
La storia parla chiaramente di San Miniato che fu il primo martire della città, secondo l’analisi storica era un mercante greco o un principe armeno che arrivò a Firenze nel 250 e da quel momento decise di iniziare la vita da eremita. La sua vita finì tristemente dopo esser stato decapitato durante le persecuzioni anticristiane.
Nel luogo in cui fu ammazzato fu eretto un santuario e nel VII secolo una cappella, la costruzione del luogo di culto iniziò solamente nel 1013 sotto il vescovo Alibrando e proseguì con l’imperatore Enrico II. La facciata di San Miniato è uno dei capolavori dell’architettura romanica fiorentina, ispirata a un classicismo solido e geometrico ripreso dalle tersie marmoree degli edifici romani.
Essa iniziò ad essere realizzata intorno al XI secolo ed è attualmente divisa in due fasce principali. Da una parte troviamo quella inferiore e caratterizzata da cinque archi a tutto sesto e sorretti da colonne in serpentino verde con basi e capitelli corinzi in marmo bianco. Questa caratteristica non fa altro che ricordare le basiliche paleocristiane a cinque navate, mentre la parte superiore mette in evidenza la vera geometria della chiesa.
Al centro è stata integrata una finestra incorniciata da due colonne sorrette da due teste di leone, mentre nel riquadro superiore ecco il mosaico di Cristo e la Vergine e San Miniato. Analizzando nel dettaglio il frontone si vede la ripresa dello stile originario, dove sono stati integrati nove archi bianchi e verdi sormontata da una croce e da candelabri.
Secondo gli esperti di architettura le parti superiori risalgono almeno al XII secolo e furono finanziate dall’Arte di Calimala che fu responsabile del mantenimento della chiesa dal 2288. Inoltre è impossibile non fare il collegamenti a l’arte Roana dei primi templi pagani presenti al primo stato degli archi che sorreggono il pronao.
Solo nel 1523 fu consegnata a Baccio D’Angnolo la ricostruzione del campanile crollato durante il restauro effettuato nel 1499. Pensate che per la realizzazione di questo solo elemento i lavori durarono fino al 1527, bloccati ancora una volta per difendere la città pronta a diventare la repubblica.
E’ un’esperienza favolosa visitare la cripta, ovvero la parte più antica delle chiesa sormontata dall’altare maggiore che si suppone contenga le ossa di San Miniato. Essa è lunga quanto il presbitero e permette di accedervi tramite cinque archi. La Basilica viene aperta ogni giorno alle ore 7.00: fino alle ore 8.00 è aperto solo l’antico ingresso laterale al termine di Via delle Porte Sante. D’inverno la chiusura è alle ore 19.00 circa e dalle 13.00 alle 15.30. D’estate l’apertura è continuata, generalmente sino al tramonto del sole.
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